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Consiglio europeo agricoltura e pesca: la posizione del governo italiano

15/05/19
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Rapporto Eco-schemi nell'UE - CambiamoAgricoltura

Ieri 14 Maggio 2019 si è svolto il Consiglio Europeo Agricoltura e Pesca, con all’Ordine del Giorno la discussione la riforma della PAC con la nuova organizzazione e modalità di rendicontazione e monitoraggio annuale degli obiettivi fissati con il Piano Strategico Nazionale della PAC e nella sessione pomeridiana del ruolo che la PAC riformata dovrà avere per contrastare con maggiore efficacia i cambiamenti climatici.

L’Italia è stata rappresentata dal Sottosegretario Franco Manzato, accompagnato dal Capo Dipartimento del MIPAAFT Giuseppe Blasi. In sintesi queste le posizioni del Governo italiano presentate oggi agli altri rappresentanti dei 28 Paesi UE e al Commissario Agricotura Hogan:

L’Italia chiede una semplificazione degli indicatori che saranno utilizzati per il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi che ogni Stato membro dovrà indicare nel proprio Piano Strategico. Favorevole ad allungare i tempi di presentazione dei rapporti di monitoraggio, da annuali a biennali. Preoccupa la richiesta di semplificazione degli indicatori degli obiettivi ambientali della PAC.

L’Italia chiede più flessibilità nel riparto delle risorse tra il 2° e il 1° pilastro della PAC, in particolare ha chiesto oggi la possibilità di trasferire risorse dal 2° pilastro dello Sviluppo Rurale al 1° pilastro per l’OCM vino ed olio. Se la UE accogliesse questa richiesta avremmo in Italia un ulteriore indebolimento dello Sviluppo Rurale a vantaggio di settori corporativi come quello vitivinicolo e dell’olio. La riduzione delle risorse destinate allo Sviluppo Rurale si tradurrebbe inoltre in un diretto indebolimento delle Misure agro-climatico-ambientali, con un ritorno alla vecchia logica dei premi accoppiati, anche se mascherati da OCM.

Sul ruolo dell’agricoltura per il contrasto ai cambiamenti climatici il Sottosegretario del MIPAAFT ha sottolineato l’importanza dell’innovazione, della ricerca e dell’introduzione di nuove tecnologie nelle aziende agricole, per rendere protagonisti gli agricoltori nella sfida per la tutela del clima. L’Italia chiede una revisione delle normative per facilitare l’introduzione in agricoltura delle nuove tecnologie, senza ovviamente specificare quali. Non essendoci vincoli normativi particolari per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione che utilizza tecnologie digitali, viene il legittimo sospetto che le modifiche normative richieste riguardino essenzialmente le Biotecnologie, vale a dire i nuovi OGM. Nessun cenno invece all’esigenza di sostenere con la futura PAC una riconversione del modello zootecnico intensivo, in particolare nella Pianura Padana, per garantire una riduzione sostanziale delle emissioni di gas clima alteranti. Nessun impegno per assicurare con la futura PAC maggiori risorse all’agricoltura biologica, riconoscendo che questo modello di produzione agricola è già oggi più efficace ed efficiente nel trattenere la CO2 nel suolo e non richiede una risorsa fossile come il petrolio per la sintesi dei prodotti chimici utilizzati dall’agricoltura convenzionale.

Grande enfasi infine per il ruolo della gestione forestale sostenibile, in particolare per la produzione di energia da biomasse, ma non solo. Per il Sottosegretario Manzato le nostre foreste dovrebbero garantire una ampia gamma di servizi ecosistemici, dalla produzione di energia, alla fornitura di acqua potabile, al cibo dai frutti del bosco e sottobosco, e ovviamente sostenere un turismo rurale e culturale. Non specifica però con quali priorità dovrebbero essere gestite le nostre foreste e in particolare con quali risorse della PAC? Non quelle dello Sviluppo Rurale essendo nell’ipotesi del Governo italiano ridotte al lumicino, se consideriamo il taglio del 26% collegato alla riduzione del budget UE per la PAC e il possibile trasferimento del 15% delle risorse dal 2° al 1° pilastro (in particolare per garantire maggiori sussidi per l’OCM vino e olio).

Ancora una volta la Coalizione #CambiamoAgricoltura considera deludenti le posizioni del Governo italiano sulla riforma della PAC, distanti da quella vera riforma verde che i cittadini europei hanno chiesto a gran voce nella consultazione pubblica del 2017. Ancora una volta si è persa l’occasione di alzare il livello di ambizione della PAC verso un’agricoltura più sostenibile, rimanendo, invece, ancorati alle vecchie logiche protezionistiche.

E’ possibile riascoltare gli interventi del Sottosegretario Franco Manzato sulla pagina web del Consiglio UE

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